“E’ con grande orgoglio che oggi ho annunciato la mia candidatura a Sindaco di Firenze”, dichiara Saverio Di Giulio, “una candidatura che rappresenta la naturale evoluzione del grande lavoro che negli ultimi anni CasaPound ha svolto sul territorio fiorentino e che si propone di essere una vera alternativa al #centrodestra, al #centrosinistra e al #Movimento5Stelle. Il nostro programma è un vero progetto di rinascita della città incentrato su cinque parole d’ordine: #tradizione, #efficienza, #sicurezza, #solidarietà e #fiorentinità. Principi che vogliamo applicare per risolvere 5 gravi emergenze: la cannibalizzazione delle imprese del territorio ad opera di multinazionali e aziende straniere, la mancanza di sicurezza e il degrado, i fiorentini sistematicamente scavalcati nelle graduatorie sociali, la paralisi della mobilità e la perdita di identità della nostra città.
Programma elettorale in breve:
- Abbiamo previsto un grande piano di sicurezza e contro il degrado che unirà in un coordinamento permanente Polizia Municipale, incaricati di pubblico servizio, addetti al controllo e associazioni di cittadini volontari per il monitoraggio e il presidio costante del territorio, nell'ottica di una sicurezza condivisa e partecipata che stimoli anche la socialità tornando a vivere gli spazi pubblici quotidianamente. Nelle periferie anche sportelli sociali a disposizione dei cittadini.
- Siamo sempre stati contrari alla tramvia, la riteniamo inidonea al contesto urbanistico fiorentino: lenta, invasiva e con una portata di passeggeri scarsa in relazione al fabbisogno cittadino nelle ore di punta non è il mezzo che può ridurre il traffico privato. Al posto dei suoi prolungamenti vogliamo realizzare una metropolitana leggera: con lo spostamento dei flussi in sotterranea si potranno realizzare corsie preferenziali efficienti per autobus elettrici e taxi eliminando gli ingorghi.
- Il centro storico non può diventare un albergo diffuso perdendo così la propria identità, vogliamo rimodulare le imposte (IMU e TARI) affinché vengano favoriti i residenti rispetto alle locazioni brevi. La regolamentazione del turismo spetta alla Regione e la legislazione statale è invasiva, Firenze deve chiedere più autonomia decisionale data la sua particolare condizione, andando a prevedere una pianificazione territoriale che introduca la possibilità di limitare numericamente gli affitti turistici.
- Vanno sgomberate con priorità tutte quelle occupazioni che generano sacche di criminalità e degrado, il Poderaccio è sicuramente una di queste, quindi sgombero ed espulsione per gli stranieri presenti in questo tipo di accampamenti.
- Va tutelata la vivibilità dei residenti senza impedire a tutti gli altri cittadini di vivere il centro. I flussi turistici rendono la ZTL necessaria ma non H24, si rischia l’isolamento, ci vuole una rimodulazione generale degli orari basata sui flussi dati dalla stagionalità. Da e per il centro vanno introdotte delle navette elettriche ed aumentate le corsie preferenziali, garantendo parcheggi gratuiti ai residenti nel Comune di Firenze su tutto il territorio.
- Il 25 aprile è una data divisiva. Si celebrino piuttosto l'Unità d'Italia il 17 marzo e la festa della Vittoria il 4 novembre. Date rappresentative di tutto il popolo italiano.
- Il settore fieristico è sviluppato poco rispetto alle possibilità della città. Dobbiamo ampliare le possibilità al fine di valorizzare tutti i settori produttivi tipici del nostro territorio, per farlo è necessario mantenere la Fortezza ma anche realizzare un altro grande spazio in periferia.
- La necessità di riportare la gestione dell’acqua totalmente in mano pubblica.
- Ampliare l’aeroporto è assolutamente necessario ma a gestirlo deve essere una società pubblica nell'esclusivo interesse del territorio. Stadio: siamo contrari ad interventi urbanistici mirati solo alla speculazione e dato che la proprietà della Fiorentina ad oggi è tutt'altro che affidabile ritengo che intanto sia meglio coprire lo stadio Franchi, aprendo poi un tavolo con le associazioni dei tifosi che ritengo debbano partecipare attivamente al dibattito sulle modalità di realizzazione di un eventuale nuovo impianto.